CARNE DA CAVALLO – PROTOTIPO 001
Performance multimediale
IMPROVVISATOREINVOLONTARIO, Catania
Raffaella Piccolo: Direzione Arti Visive e performance di pittura su retroproiezione in plexiglass serigrafato. Realizzazione dei video “Rosso” e “Ode al cavallo caduto da Luigia Pallavicini”
03 marzo 2006
Centro culture contemporanee ZO, Catania
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Live Set
Carne da cavallo//prototipo 001
«Raccontate maestro la sensazione del rosso a chi non l’ha mai visto ».
«Se lo toccassimo fra le dita avremo una sensazione di qualcosa tra il ferro e il rame. Se lo prendessimo in mano sentiremmo bruciare. Se lo afferrassimo lo sentiremmo pieno, come un pezzo di carne salata. Se lo prendessimo in bocca, la riempirebbe. Se lo annusassimo, avrebbe l’odore del cavallo. Se profumasse di fiori, sarebbe simile alla margherita e non alla rosa rossa.»
da Il mio nome è rosso di Orhan Pamuk
Biagio Guerrera: regia
Francesco Cusa: conduction
Raffaella Piccolo: visuals
Paolo Sorge e Carlo Natoli: composizione
con:
Salvo Barbagallo: sax
Paolo Battaglia: chitarra
Marko Bonarius: contrabasso
Stefano Cardiel: crooner
Emiliano 5rui: samplers e voce
Francesco Cusa: batteria
Giuseppe Cusa: istallazioni
Biagio Guerrera: voce
Maurizio Morello: chitarra
Carlo Natoli: chitarra, elettronica
Ylenia Oliva: assistente alla regia
Andrea Pennisi: tromba e effetti
Paolo Sorge: chitarra
Stefano Zorzanello: sax, flauto
Biagio Scillia e Laura Cocina: visuals
Roberto Merani: riprese e nodo scorsoio
Gaetano Santoro e Claudio Lugo: videosaxophonics
e ospiti…
Carne da cavallo è la prima performance di un work in progress che coinvolge tutte le competenze artistiche e presenti all’interno dell’Improvvisatore (musica, arti visive, scrittura, performance, design, video, fotogra fia, etc.). Ovviamente non si inventa nulla di nuovo ma ci si rifà ad esperienze illustri (da Sun Ra a John Cage o se preferite da Frank Zappa a Fred Buscaglione), magari spingendo un po’ di pù sul fronte teatral-visual-performativo. L’esperienza di Naked Musicians, la conduction diretta da Francesco Cusa, ambisce cosi a diventare lo strumento collettivo dell’Improvvisatore atto a interpretare composizioni o arrangiamenti dei diversi membri o conduction cosi come azioni teatrali, performative e artistiche. Proprio a partire dalle suggestioni del titolo della prima prossima uscita discografica di Naked Musicians “A sicilian way of cooking mind” ho pensato di proporre come tema il corpo (la “mind” credo stia proprio li) e il cibo… e mi è venuto in mente Carne da cavallo, questo strambo gioco verbale che accosta il cibo di strada per eccellenza del catanese alle carni da macello (o macellate) dei performer in azione e ovviamente la febbre a 41 (deliri e allucinazioni compresi). Poi è arrivato al galoppo il cavallo e ha preso sempre più spazio nella nostra storia, anche attraverso Il mio nome è rosso di Pamuk. Corpo, cibo, festa, cavallo qui stanno anche come emblemami degli elementi primari e concretissimi di una elaborazione artistica che, ricerca un confronto vivi ficante con elementi musicali , gestuali o visivi altrettanto primari come la canzone, il ritratto, la cronaca, il riso, l’urlo, il colore, il simbolo…