Logotipi
Il logo di IMPROVVISATORE INVOLONTARIO
Quando Francesco Cusa mi chiese di realizzare il logo dell'etichetta, aveva l'idea che dovesse essere un plagio del logo della IMPULSE, la celebre etichetta Jazz che ha prodotto, tra gli altri, John Coltrane. Non avevo alcuna intenzione di farmi condizionare da questa assurdità graficamente barbara, in tempi nei quali persino i programmatori di software si autoproclamano grafici e clonano, plagiano, copiano immagini da e per internet, senza avere idea di cosa sia la composizione, né la storia della grafica, senza uno stile. Eppure sono ideologicamente liberale, esteticamente nazista. Piuttosto preferivo farmi contaminare dalla passione per la cultura orientale. Il logo dell'associazione è oggetto di numerose interpretazioni da parte degli improvvisatori. Per Francesco Cusa è probabilmente un no-logo, la negazione del logo stesso, anche per l'affezione che nutre nei confronti delle negazioni di Wu Ming 1. Trovai che il logo della IMPULSE, se reinterpretato sino a renderlo irriconoscibile, poteva permettermi di esprimere il concetto hegeliano e romantico della continuità spazio-temporale, della sintesi di due concetti opposti e contraddittori ed allo stesso tempo rappresentare la naturale sintesi degli opposti della concezione orientale raffigurata dal simbolo Jin e Jang. Così disegnai due i sovrapposte, come nel logo della IMPULSE, ma le resi continue e figurative e le accostai come se ciascuna si riflettesse nell'altra.