Avevo ascoltato il disco di Marcello prima di partire per la Slovenia e quando mi ritrovai davanti, nella notte, la vetrina di un negozio con i manichini senza volto, capii immediatamente che quell’immagine doveva rappresentare Piano Craft. Naturalmente in studio ho fotoritoccato l’originale per creare effetti di superfici in vetro che non esistono, eliminare luci che puntavano l’attenzione nei punti sbagliati e, soprattutto, per rendere ancora più anonimo e quasi mostruoso il soggetto in primo piano, l’individuo senza nome né volto, l’anima controversa e distaccata, volta agli spazi immaginari dell’inconscio teso a fluttuare liberamente tra le note dello spartito.